La liquidità è l’ossigeno delle imprese. In un contesto economico ridisegnato dalla pandemia, con filiere in riorganizzazione e modelli di business in piena evoluzione, assicurarsi un flusso di cassa costante e flessibile non è solo una necessità, ma un vantaggio competitivo enorme. Molti imprenditori, tuttavia, associano ancora la liquidità quasi esclusivamente al debito bancario tradizionale. Ma è davvero l’unica strada percorribile?
La risposta è un chiaro no. Affidarsi indiscriminatamente a nuove linee di credito, anche a condizioni apparentemente vantaggiose, può rivelarsi una mossa miope. L’indebitamento a lungo termine, se non finalizzato a investimenti strategici, rischia di appesantire il bilancio e di limitare la capacità di manovra futura. È tempo di guardare oltre, verso un ecosistema di soluzioni finanziarie dove il Fintech gioca un ruolo da protagonista, con strumenti agili e intelligenti per la gestione del circolante.
Il Dilemma del Debito: distinguere il Supporto dalla Zavorra
Non tutto il debito è uguale. Esiste un “debito buono”, quello strategico, che finanzia la crescita e l’innovazione. Ma esiste anche un debito che diventa una zavorra, soprattutto quando viene usato per “tappare buchi” nel capitale circolante. L’indebitamento bancario è spesso rigido, richiede garanzie e ha tempi di erogazione lunghi. Aumentare oggi la propria esposizione per far fronte a esigenze operative correnti potrebbe significare non avere più la forza per chiedere un finanziamento domani, quando si presenterà un’opportunità irrinunciabile.
La prudenza con cui molte PMI hanno approcciato i prestiti garantiti è un segnale importante: indica una crescente consapevolezza che la soluzione non è accumulare passività, ma ottimizzare le attività già presenti in azienda. Prima di chiedere un prestito, la domanda da porsi è: sto già sfruttando al massimo la liquidità potenziale nascosta nel mio bilancio aziendale?
Lezioni dal Made in Italy: i casi della Cosmetica e della Moda
Per comprendere l’urgenza di alternative, basta analizzare due pilastri del Made in Italy, la cosmetica e la moda, entrambi caratterizzati da una forte pressione sul circolante a causa dei lunghi tempi di pagamento.
Il Settore Cosmetico: solidità reddituale, debolezza di cassa
La cosmetica, un settore da quasi 12 miliardi di euro, mostra una buona redditività ma soffre di una criticità cronica: i tempi di incasso superano mediamente i 100 giorni. Questa abitudine, diffusa a tutti i livelli della filiera, mette a dura prova anche le aziende più solide, specialmente le più piccole, che si trovano a fronteggiare una carenza di liquidità pur avendo un business sano. L’emergenza Covid non ha fatto che aggravare tale situazione, rendendo la gestione del capitale circolante la sfida principale per la ripartenza.
La Filiera della Moda: l’urgenza di ripensare i modelli
Anche la moda, un gigante da quasi 100 miliardi, è stata colpita duramente. Se i grandi gruppi del lusso possono sperare in una ripresa rapida, per la miriade di piccoli artigiani dell’indotto la situazione è critica. Con cali di fatturato drastici e tempi di incasso medi di 80 giorni, la sostenibilità è a rischio. Il settore deve ripensarsi, ma per farlo serve liquidità immediata. Attendere i tempi di un finanziamento bancario tradizionale, per molte di queste realtà, non è un’opzione praticabile.
Dalla Diagnosi alla Strategia: le leve per la liquidità
Come si agisce in pratica? Il primo passo è una diagnosi finanziaria accurata. Le PMI, spesso prive di un CFO interno, possono oggi avvalersi di strumenti digitali di autovalutazione automatica del rating creditizio. Tool del genere permettono di ottenere un’analisi puntuale della propria situazione, un passo essenziale per dialogare con qualsiasi finanziatore.
Una volta misurato il proprio fabbisogno, l’azienda deve valutare tutte le alternative al credito bancario. Il panorama oggi è ricco:
- Piattaforme di social lending e equity crowdfunding;
- Emissione di mini-bond e accesso al mercato AIM di Borsa Italiana;
- E, soprattutto, lo smobilizzo dei crediti commerciali attraverso l’Invoice Trading.
Quest’ultima opzione è una delle leve più potenti a disposizione delle PMI.
Perché l’Invoice Trading è una Soluzione Strategica
Trasformare i propri crediti commerciali in cassa tramite l’Invoice Trading non è solo un modo per ottenere liquidità. È una decisione finanziaria intelligente e strategica per diverse ragioni:
- Velocità e Flessibilità: si ottiene liquidità in pochi giorni, cedendo solo le fatture desiderate, senza gli impegni e le rigidità di un fido o di un finanziamento a lungo termine.
- Legato al business reale: il finanziamento è direttamente collegato al fatturato. Si valorizza il lavoro già svolto, supportando le imprese che stanno attivamente operando e crescendo.
- Migliora il bilancio: dato che si tratta di una una cessione di credito e non un nuovo debito, non appesantisce la posizione finanziaria dell’impresa, così da mantenere il bilancio più snello e solido.
- Nessuna segnalazione in Centrale Rischi: ciò è un grande vantaggio. La cessione delle fatture pro soluto non viene segnalata in Centrale Rischi. Ciò significa che l’azienda preserva intatta la sua capacità di indebitamento per futuri investimenti strategici, senza “bruciare” linee di credito per la gestione del circolante.
In conclusione, mentre la pandemia ha rimesso al centro la liquidità, ha anche accelerato la necessità per le PMI di adottare un approccio finanziario più evoluto. Scegliere l’Invoice Trading significa dotarsi di uno strumento moderno per trasformare il proprio fatturato in carburante per una crescita agile e sostenibile.