Il panorama dei servizi finanziari per le imprese è stato rimodellato in modo permanente da tre forze trainanti: digitalizzazione spinta, velocità di esecuzione e alta specializzazione. Eventi passati, come la crisi pandemica del 2020, hanno agito da potenti acceleratori.
In quel periodo, studi come il rapporto Fintech di PwC hanno fotografato uno scenario di forte tensione, con un fabbisogno finanziario stimato in 45 miliardi per le PMI, a fronte di richieste di finanziamenti garantiti per 87 miliardi. Tale fase ha consolidato tendenze irreversibili e ha dimostrato come la tecnofinanza sia diventata una componente strutturale del sistema economico.
La Digitalizzazione: dall’Online Banking all’Open Finance
Il primo cambiamento, ormai metabolizzato, è il passaggio a canali interamente digitali. La spinta decisiva è avvenuta proprio durante le fasi di lockdown, quando il 51% degli italiani ha incrementato l’uso dell’online banking e il 54% quello dei servizi via mobile. Il 27% degli utenti, inoltre, programmava già allora di ridurre o cessare la frequentazione degli sportelli fisici.
L’evoluzione, tuttavia, va oltre il semplice uso di un’app. Il vero motore dell’innovazione attuale è l’Open Finance, un paradigma basato sulla condivisione sicura dei dati che abilita lo sviluppo di prodotti personalizzati e migliora i processi di valutazione del credito.
Velocità e Specializzazione: la Risposta alla Complessità
In un’economia che si muove a ritmi elevati, le aziende necessitano di soluzioni rapide e specialistiche. I dati storici lo confermano: nei primi cinque mesi del 2020, le piattaforme Fintech hanno incrementato i finanziamenti alle PMI di 4,5 volte rispetto all’anno precedente, raggiungendo il triplo delle aziende.
La Supply Chain Finance, in particolare, ha visto una crescita stimata del 7-10% in quel solo anno, a riprova della sua efficacia. Tali soluzioni si sono dimostrate più adatte a gestire gli shock di sistema rispetto al credito bancario tradizionale, grazie alla loro natura specialistica e flessibile.
L’Invoice Trading come Esempio di Finanza Evoluta
L’invoice trading incarna i tre pilastri della finanza moderna:
- Digitalizzazione nativa: l’intero processo, dalla cessione delle fatture all’accredito dei fondi, avviene su una piattaforma tecnologica.
- Velocità di esecuzione: la liquidità viene sbloccata in 24/48 ore, una tempistica irraggiungibile per i canali convenzionali.
- Alta specializzazione: è uno strumento disegnato con un unico scopo, la gestione del cash flow attraverso la monetizzazione dei crediti commerciali.
La flessibilità della tecnologia sottostante, inoltre, agevola l’adattamento a nuove asset class. Tale agilità è un tratto distintivo degli operatori tecnofinanziari, capaci di interpretare le esigenze del mercato e sviluppare soluzioni ad hoc, come avvenuto in passato con la creazione di marketplace per lo scambio di crediti fiscali.
Il Nuovo Ecosistema: Collaborazione tra Banche e Fintech
Il futuro della finanza d’impresa non vede una contrapposizione tra banche e Fintech, ma una crescente collaborazione strategica. Gli istituti di credito possono integrare le soluzioni specialistiche delle società tecnofinanziarie nel loro portafoglio, per servire meglio i propri clienti. Nascono così ecosistemi finanziari più ricchi e competitivi, a beneficio del sistema economico e delle PMI che cercano credito.
La finanza del futuro è già operativa. Le imprese che scelgono di integrare i finanziamenti alternativi nella loro strategia acquisiscono un decisivo vantaggio competitivo. Comprendere il funzionamento di tali strumenti è il primo passo. Il confronto con il factoring tradizionale e la conoscenza dei reali vantaggi sono passaggi successivi per una scelta consapevole.