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11 Novembre 2024

Challenger Banks: Cosa Sono, Come Funzionano e Presenza in Italia/UE

Le Challenger Banks, spesso nate come startup fintech, si distinguono per il loro approccio digitale-first, che punta a ridurre i costi, migliorare l’esperienza utente e offrire servizi finanziari più trasparenti.

In quest’articolo vedremo nel dettaglio cosa si intende esattamente con Challenger Banks, il loro funzionamento e la loro crescente presenza in Italia e in Europa.

Challenger Banks

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Cosa sono le Challenger Banks?

Le Challenger Banks sono istituti bancari di nuova generazione che sfidano (da qui il termine “challenger“) il modello tradizionale delle banche storiche, proponendo un approccio alternativo basato su tecnologia, semplicità e accessibilità.

A differenza delle banche tradizionali, le Challenger Banks operano prevalentemente online, senza la necessità di filiali fisiche, e sono progettate per rispondere alle esigenze di un mondo sempre più digitale.

La loro peculiarità sta nel mettere il cliente al centro, eliminando la burocrazia tipica delle banche tradizionali e fornendo strumenti digitali all’avanguardia. Questa combinazione di innovazione e semplicità li ha resi particolarmente attraenti per i millennial, i professionisti digitali e tutte quelle persone che desiderano gestire il proprio denaro in modo agile e trasparente.

Come Funziona una Challenger Bank: Caratteristiche e Dettagli

Le Challenger Banks si distinguono dalle banche tradizionali per una serie di caratteristiche che le rendono particolarmente appetibili, soprattutto alle nuove generazioni e agli utenti digitali.

Digitalizzazione Completa

Uno dei pilastri fondamentali delle Challenger Banks è la completa digitalizzazione dei loro servizi. In assenza di filiali fisiche, le Challenger operano principalmente tramite app mobili e piattaforme online, così da assicurare agli utenti un accesso immediato e intuitivo ai loro conti.

Le app di tali istituti sono progettate per essere user-friendly e includono funzionalità avanzate, come il monitoraggio in tempo reale delle spese, notifiche istantanee per le transazioni e strumenti per la gestione finanziaria personale.

Costi ridotti e trasparenza

Le Challenger Banks si caratterizzano per la loro drastica riduzione dei costi fissi operativi. L’assenza di filiali fisiche consente loro di abbattere le spese fisse, e tale riduzione viene spesso trasferita ai clienti sotto forma di commissioni più basse o addirittura assenti.

Inoltre, in ottica Open Banking, la trasparenza diventa un valore fondamentale: i costi e le condizioni sono chiaramente comunicati, senza spese nascoste o sorprese. Ciò le rende particolarmente competitive rispetto alle banche tradizionali.

Personalizzazione dei servizi

Un’altra caratteristica distintiva delle Challenger Banks è la loro capacità di elargire servizi altamente personalizzati, grazie all’uso avanzato della tecnologia.

Attraverso l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, le suddette banche riescono a comprendere meglio le esigenze dei clienti e a proporre soluzioni su misura. Ad esempio, molte propongono strumenti di budgeting che aiutano a gestire le finanze personali in base alle abitudini di spesa dell’utente, oppure piani di risparmio automatizzati che si adattano agli obiettivi individuali.

L’architettura Tecnologica di Base (API)

Alla base del successo delle Challenger Banks troviamo la tecnologie delle API (Application Programming Interface) che, in ottica Open Finance, permettono di integrare e interconnettere diversi sistemi, così da facilitare la comunicazione tra piattaforme bancarie, app e servizi di terze parti.

Si tratta di un approccio modulare che consente alle Challenger Banks di espandere rapidamente le funzionalità offerte senza dover ricostruire l’intero sistema.

Un altro elemento fondamentale è il Cloud Computing, che garantisce flessibilità, sicurezza e scalabilità. Grazie al cloud, le Challenger Banks possono gestire grandi quantità di dati in tempo reale e assicurare un’esperienza utente fluida, anche durante i picchi di utilizzo.

Infine non vanno trascurati i sistemi di sicurezza avanzati (come la crittografia end-to-end, la biometria e l’autenticazione a più fattori) che proteggono le transazioni e i dati degli utenti, contribuendo a costruire fiducia in un settore che opera esclusivamente online.

Modelli di Licenza Bancaria

Un aspetto rilevante che differenzia le Challenger Banks è il loro modello di licenza bancaria, che può variare a seconda dell’approccio strategico adottato.

Alcuni Challenger Banks operano con una licenza bancaria completa, riconosciuta dagli enti regolatori come la Banca Centrale Europea o altre autorità locali. Tale licenza permette loro di offrire l’intera linea di servizi bancari tradizionali, tra cui conti correnti, carte di debito/credito, prestiti e raccolta di depositi. È il caso, ad esempio, di banche come N26, che detengono una licenza bancaria completa e operano su più mercati.

Altre Challenger Banks, in ottica Open Innovation, scelgono di collaborare con istituti bancari tradizionali, utilizzando un modello di partnership dove le banche tradizionali forniscono l’infrastruttura e la licenza necessaria, mentre le Challenger Banks si concentrano sull’innovazione tecnologica e sull’esperienza utente.

Infine, esiste il modello dei servizi bancari limitati, in cui le Challenger Banks propongono una ristretta categoria di prodotti finanziari senza la necessità di una licenza bancaria completa. In tal caso, collaborano con altre fintech o utilizzano licenze specifiche per prodotti come i pagamenti elettronici (ad esempio, una licenza di Istituto di Moneta Elettronica – EMI).

Differenze tra Challenger Banks e Banche Tradizionali

Le Challenger Banks si distinguono nettamente dalle banche tradizionali, non solo per il loro approccio tecnologico ma anche per la filosofia con cui operano. Mentre le banche tradizionali si basano su un modello consolidato con una vasta rete di filiali fisiche e processi burocratici, le Challenger Banks nascono digitali e si concentrano sull’agilità e sulla personalizzazione dei servizi.

Un aspetto fondamentale è la struttura operativa: le banche tradizionali investono ingenti risorse nella gestione delle filiali, del personale e delle operazioni su scala locale e globale.

Al contrario, le Challenger Banks operano prevalentemente online, così da ridurre i costi operativi e trasferire tali risparmi ai clienti sotto forma di commissioni più basse.

In termini di esperienza utente, le app delle banche tradizionali spesso presentano un’interfaccia e un’esperienza meno intuitive, specialmente per quanto riguarda l’home banking. Le Challenger Banks, invece, puntano su app user-friendly e innovative.

La trasparenza rappresenta un altro punto di differenza.

Mentre molte banche tradizionali sono criticate per costi nascosti o condizioni complesse, le Challenger Banks adottano una politica di pricing chiara e accessibile.

Differenze tra Challenger Banks e NeoBanks

Anche se i termini Challenger Banks e Neo Banks vengono spesso usati come sinonimi, esistono differenze significative tra questi due tipi di istituti, soprattutto in termini di struttura e operatività.

Le Challenger Banks sono istituti bancari veri e propri, spesso dotati di una licenza bancaria completa che consente loro di offrire l’intero spettro di servizi bancari, come conti correnti, carte di pagamento, prestiti e raccolta di depositi. Operano in modo indipendente o in diretta competizione con le banche tradizionali, così da sfidarle sia sul piano dell’innovazione che su quello del pricing.

Le NeoBanks, invece, sono spesso startup fintech che non possiedono una licenza bancaria completa. Tali istituti collaborano con banche partner per fornire servizi bancari, focalizzandosi soprattutto su aspetti specifici come i pagamenti digitali, le carte prepagate o strumenti di gestione delle finanze personali. In sostanza, le NeoBanks si concentrano su nicchie di mercato, senza offrire necessariamente un’esperienza bancaria completa.

Un’altra differenza chiave riguarda l’approccio tecnologico: sebbene entrambi siano digital-first, le NeoBanks sono più leggere in termini di infrastruttura, dato che si appoggiano a partner esterni per l’implementazione di alcune tecnologie. Le Challenger, invece, sviluppano spesso internamente le loro piattaforme, grazie a una maggiore autonomia operativa.

Dal punto di vista strategico, le NeoBanks si rivolgono a segmenti di clientela più specifici, come i giovani, i freelance o gli utenti interessati a strumenti di pagamento veloci e senza confini. Le Challenger Banks, invece, cercano di posizionarsi come un’alternativa completa alle banche tradizionali.

Diffusione delle Challenger Banks in Italia e in Europa

Negli ultimi anni, la diffusione delle Challenger Banks è stata particolarmente significativa in Europa, con una crescita notevole anche in Italia.

I Principali Attori in Europa

In Europa, diverse Challenger Banks si sono affermate come leader nel settore. Tra questi vanno indubbiamente citate:

  • Revolut: fondata nel 2015 nel Regno Unito, Revolut offre conti multivaluta, carte di debito, investimenti in criptovalute e azioni, oltre a funzionalità avanzate per la gestione delle spese. La sua app intuitiva e le commissioni competitive l’hanno resa popolare tra i viaggiatori e i giovani professionisti.
  • N26: banca tedesca lanciata nel 2013, N26 si distingue per la semplicità d’uso e l’apertura del conto completamente digitale. Offre servizi come conti correnti senza commissioni, carte di debito Mastercard e strumenti di budgeting integrati nell’app.
  • Monzo: nata nel 2015 nel Regno Unito, Monzo è conosciuta per la trasparenza e l’attenzione al cliente. Offre notifiche istantanee sulle transazioni, categorizzazione delle spese e funzionalità di risparmio automatico.
  • Starling Bank: anch’essa britannica, Starling Bank offre conti correnti personali e business, con funzionalità come l’overdraft senza commissioni nascoste e strumenti per la gestione finanziaria. È stata riconosciuta per la qualità del servizio clienti e l’innovazione tecnologica.
  • Bunq: fondata nei Paesi Bassi nel 2012, Bunq si distingue per l’attenzione alla sostenibilità e la flessibilità dei conti offerti. Permette di aprire conti in diverse valute e offre funzionalità come il risparmio automatico e la possibilità di piantare alberi per ogni transazione effettuata.

Challenger Banks in Italia

In Italia, il fenomeno dei Challenger Banks ha registrato una crescita significativa, con diverse realtà che hanno saputo adattarsi alle esigenze del mercato locale:

  • Hype: nata come joint venture tra Banca Sella e Fabrick, Hype offre conti correnti digitali con carte di debito, funzionalità di risparmio automatico e gestione delle spese tramite app. È particolarmente apprezzata per la semplicità d’uso e l’assenza di commissioni nascoste.
  • Illimity: fondata nel 2018, Illimity è una banca digitale che offre servizi sia per privati che per imprese, tra cui conti correnti, carte di credito e soluzioni di finanziamento. Si distingue per l’attenzione all’innovazione e al supporto alle piccole e medie imprese.
  • Buddybank: lanciata da UniCredit, Buddybank è una banca digitale progettata per essere utilizzata esclusivamente tramite smartphone. Offre conti correnti, carte di debito e un servizio di concierge disponibile 24/7 per assistenza personalizzata.
  • Flowe: iniziativa del Gruppo Mediolanum, Flowe è una banca digitale orientata alla sostenibilità, con un focus su pratiche ecologiche e socialmente responsabili. Offre conti correnti con carte biodegradabili e promuove iniziative per la riduzione dell’impatto ambientale.

Il Futuro delle Challenger Banks

Secondo un rapporto di Statista, il numero di utenti di banche digitali in Europa è in costante aumento, con una crescita significativa negli ultimi anni. Si prevede che entro il 2025 il numero di utenti raggiungerà cifre considerevoli, il che indica una crescente fiducia nei servizi offerti dai Challenger Banks.

Molte Challenger Banks stanno ampliando la loro presenza geografica, entrando in nuovi mercati e proponendo un’offerta più ampia di servizi finanziari. Un esempio sono state alcune banche digitali europee che hanno iniziato a concedere mutui e prodotti di investimento.

Nonostante la crescita, le Challenger Banks sono obbligate a superare sfide significative, tra cui l’adeguamento a normative sempre più stringenti e la crescente concorrenza sia da parte di nuove fintech sia da parte delle banche tradizionali che vogliono digitalizzare sempre di più i loro servizi.

La capacità di adattarsi rapidamente e di mantenere un alto livello di sicurezza sarà cruciale per il loro successo futuro.

Le proiezioni indicano che le Challenger Banks continueranno a guadagnare quote di mercato, soprattutto tra le giovani generazioni e gli utenti digitalmente esperti.

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