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18 Marzo 2024

Factoring Indiretto: Come si differenzia dal Factoring Tradizionale

Il factoring indiretto, comunemente noto come reverse factoring, è una modalità finanziaria in ascesa, ben distinta dal factoring tradizionale. In questo caso, l’impresa debitrice cede il credito nei confronti dei propri fornitori a un istituto finanziario, facilitando così il pagamento anticipato delle fatture ai fornitori stessi. Contrariamente al factoring tradizionale, dove è il fornitore a iniziare il processo, nel reverse factoring è l’acquirente (o l’impresa debitrice) che organizza l’operazione. 

Il presente articolo intende chiarire i tratti del factoring indiretto, evidenziandone le differenze operative rispetto ad altre modalità e i benefici che offre.

Factoring Indiretto e differenze con il Factoring Tradizionale

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Reverse Factoring: Cos’è e Come Funziona

Il reverse factoring, in qualità di strumento Fintech, si muove su un rovesciamento di prospettiva: mentre nel factoring tradizionale un’azienda cede le proprie fatture non ancora pagate a un istituto finanziario per ottenere liquidità anticipata, il reverse factoring prevede un’inversione di ruolo tra i protagonisti del processo.

In questa dinamica rinnovata, è il cliente a ricoprire il ruolo trainante nell’operazione di factoring, solitamente rappresentato da un’importante impresa committente incaricata di organizzare l’interazione tra il finanziatore (istituti bancari, piattaforme di digital lending o società di factoring) e i propri fornitori. 

Attraverso il reverse factoring, le aziende debitrici possono concordare termini di pagamento più estesi con i propri fornitori, senza compromettere la liquidità. Parallelamente, i fornitori hanno l’opportunità di monetizzare anticipatamente i crediti derivanti dalle fatture emesse, tramite l’istituzione finanziaria convenzionata con la grande impresa debitrice. Così, il fornitore beneficia di un accesso diretto alla liquidità, che diversamente potrebbe subire ritardi a causa dei lunghi cicli di pagamento imposti dalle imprese di maggiori dimensioni.

Differenze tra Factoring Diretto e Indiretto

Innanzitutto, chiariamo cosa intendiamo con factoring tradizionale. Quest’ultimo prevede tipicamente che le aziende fornitrici o venditrici cedano le proprie fatture non ancora riscosse a una società di factoring per monetizzarle rapidamente.

Nel reverse factoring, invece, l’input proviene dall’azienda acquirente, generalmente un’entità di rilievo finanziario, che si fa carico di pagare le fatture dei propri fornitori. Tale procedimento agevola non solo i pagamenti celeri ai fornitori ma ottimizza anche la gestione del flusso di cassa per l’acquirente, consentendo l’allungamento dei termini di pagamento senza compromettere i rapporti con i partner commerciali.

Modalità di Reverse Factoring: Pro-Solvendo vs. Pro-Soluto

Nel factoring indiretto, due sono le possibili modalità operative: pro-solvendo e pro-soluto.  Come già discusso nel seguente approfondimento, tali opzioni definiscono la ripartizione del rischio di credito tra le parti coinvolte e risultano determinanti per la strutturazione finanziaria dell’accordo di factoring.

Il Factoring Pro-Solvendo

Nella variante pro-solvendo, il factor che anticipa i pagamenti delle fatture si riserva il diritto di richiedere il rimborso all’azienda cedente (il fornitore) qualora il debitore finale (l’acquirente) non onori il pagamento. Questa modalità costituisce una tutela per il factor, che non si assume totalmente il rischio di inadempienza del debitore. In pratica, in caso di mancato pagamento il factor può rivolgersi al cedente per recuperare la somma. 

Il Factoring Pro-Soluto

Viceversa, nella modalità pro-soluto il factor acquisisce le fatture addossandosi interamente il rischio di mancato pagamento. Così, una volta conclusa la transazione, il cedente è sollevato da qualsiasi obbligo: se l’acquirente non corrisponde il dovuto, il factor non può chiedere il rimborso al fornitore.

Vantaggi del Reverse Factoring per fornitori e aziende debitrici

Il reverse factoring è in grado di generare svariati vantaggi sia per i fornitori che per le aziende acquirenti/debitrici, con ricadute positive che influenzano positivamente l’intera catena di fornitura.

Per i fornitori:

  1. Accesso immediato alla liquidità: il reverse factoring consente ai fornitori di trasformare le fatture in liquidità immediata, senza attendere i lunghi cicli di pagamento che potrebbero ostacolare il flusso di cassa.
  2. Miglioramento del capitale circolante: con il pagamento tempestivo delle fatture, i fornitori possono migliorare il proprio capitale circolante, rendendo più gestibili gli investimenti e le operazioni quotidiane.
  3. Costi di finanziamento ridotti: grazie al merito creditizio dell’azienda debitrice, i fornitori possono accedere a tassi di finanziamento più vantaggiosi rispetto a quelli che otterrebbero con il factoring tradizionale o altri prestiti bancari.
  4. Riduzione del rischio di credito: dal momento che l’azienda debitrice è spesso di grandi dimensioni e con un solido merito creditizio, il rischio di mancato pagamento si abbassa notevolmente per i fornitori.
  5. Stabilizzazione dei flussi di cassa: I fornitori possono pianificare con maggiore certezza gli investimenti, avendo la sicurezza di un’entrata di denaro prevedibile e tempestiva.

Per le aziende debitrici:

  1. Ottimizzazione dei termini di pagamento: le aziende debitrici possono negoziare termini di pagamento più lunghi con i fornitori, mantenendo una liquidità interna maggiore e migliorando la propria posizione finanziaria.
  2. Gestione efficiente dei pagamenti: con il reverse factoring, l’azienda debitrice può centralizzare e semplificare la gestione dei pagamenti, con una conseguente riduzione della complessità amministrativa e dei costi di transazione.
  3. Supporto ai fornitori strategici: facilitando la liquidità immediata ai fornitori, le aziende debitrici contribuiscono alla salute finanziaria della filiera.
  4. Miglioramento delle relazioni nella filiera: implementando il reverse factoring, l’azienda debitrice dimostra supporto e solidarietà ai suoi fornitori; fattori che possono rafforzare le relazioni commerciali e migliorare la collaborazione complessiva.
  5. Sostenibilità finanziaria: le condizioni vantaggiose del reverse factoring possono aiutare le aziende debitrici a mantenere una solida base finanziaria, indispensabile per una crescita sostenibile a lungo termine.

Smart Reverse di Workinvoice

Tra le novità introdotte da Workinvoice nel 2022 vi è stato il lancio di Smart Reverse, che ha permesso di allargare la platea di imprese clienti e raggiungere anche quelle più strutturate: Smart Reverse, ovvero il reverse factoring digitale, consente alle aziende di medie e grandi dimensioni di ricevere assistenza completa nella gestione dei propri debiti di fornitura.

Smart Reverse si distingue per essere uno strumento digitale e altamente personalizzabile che va oltre il tradizionale modello di reverse factoring. Offre l’opportunità di allungare i tempi di pagamento per le grandi imprese e, insieme, di dare ai piccoli fornitori la possibilità di monetizzare immediatamente le loro fatture, contribuendo così a un equilibrio finanziario più sano all’interno della supply chain.

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