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28 Marzo 2023

“Supply Chain Finance: cresce in Italia come strumento anti-inflazione”

Supply Chain Finance: strumento anti-inflazione

Supply Chain Finance in Italia contro l’inflazione

Secondo le stime del Politecnico di Milano, il settore del Supply Chain Finance è in forte crescita. I dati dimostrano, inoltre, che in Italia questo strumento aiuta le aziende a limitare il problema dell’inflazione.

Il Supply Chain Finance (SCL) è un metodo di finanziamento che consente al fornitore di essere pagato rapidamente e al cliente di ottenere uno sconto sul prezzo d’acquisto, allungando al contempo i tempi di pagamento. Ciò può avvenire grazie all’aiuto di un finanziatore come una Fintech o una banca tradizionale, che funge, in questo caso, da intermediario.

In un momento storico complesso come quello attuale, in cui l’inflazione cresce rapidamente, è fondamentale per le aziende cercare di fare fronte a questa e ad altre avversità che mettono in pericolo la loro catena di approvvigionamento.

In questo senso, il Supply Chain Finance si sta rivelando una soluzione chiave per le imprese italiane. Esso, infatti, permette loro di fronteggiare le diverse difficoltà derivate dal contesto economico instabile.

Per approfondire il tema, si segnala l’articolo di Money.it, in cui vengono riportati precisamente i dati ricavati dall’Osservatorio sulla Supply Chain Finance del Politecnico di Milano.

Nuovi dati di crescita

Secondo le ultime rilevazioni effettuate dall’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano, questo settore è in crescita rispetto all’anno scorso. Vediamo di quanto.

Negli ultimi anni il mercato potenziale del Supply Chain Finance è aumentato. Dopo aver raggiunto i 509 miliardi di euro nel 2021 (+21% rispetto al 2020), la crescita stimata del credito di filiera nel 2022 si aggira tra il 3% e il 15% per attestarsi su un valore compreso tra 525 e i 585 miliardi di euro. Il mercato potenziale, dunque, coincide con il valore dei Crediti Commerciali in Italia.

Complessivamente, nel 2021 le soluzioni di Supply Chain Finance coprivano il 23% del mercato potenziale. Nel 2022, invece, si è arrivati a raggiungere il 22-25% per un valore che si attesta intorno ai 130 miliardi di euro.

Tra le possibili soluzioni messe a disposizione dal Supply Chain Finance ci sono i servizi di factoring e il reverse factoring, su cui punta molto anche Workinvoice. Questi, rispetto all’anno scorso, hanno guadagnato rispettivamente il 6% e il 13%, arrivando così a un valore complessivo di 60,4 miliardi e 8,1 miliardi di euro.

A queste si aggiungono poi l’anticipo delle fatture, che cresce del 16% (55 miliardi di euro) e il pagamento attraverso carte di credito B2B (+19%, 2,4 miliardi di euro).

Crescono poi il purchase order finance (+2%, 1,03 miliardi di euro), il confirming (+38%, 1,6 miliardi di euro), il dynamic discounting (+83%, 500 milioni di euro) e l’invoice trading (+90%, 0,4 miliardi di euro).

Startup e Supply Chain: le tecnologie API e IA

La ricerca del Politecnico di Milano si è concentrata anche sulle startup e sul ruolo che possono avere nel settore del Supply Chain Finance. Dopo una prima scrematura l’Osservatorio ne ha rintracciate 199 in tutto il mondo.

La maggior parte si trovano in Nord America (66) in Europa (55) e in Asia (47). I settori dove si concentrano la maggior parte delle startup sono il factoring (78), il Factoring Indiretto (45) e quello delle carte di credito B2B (29).

Più indietro appare anche il settore del Buy Now Pay Later, che tradizionalmente è molto diffuso per le transazioni B2C e che sembra iniziare a farsi spazio anche nel mondo B2B. Questa novità potrebbe rappresentare il principio di un trend che potrebbe portare nei prossimi anni molte aziende impegnate in questo segmento a rivolgersi a una clientela nuova, ossia quella B2B.

L’Osservatorio ha anche analizzato le tecnologie utilizzate nelle startup che si occupano di Supply Chain Finance. Le più utilizzate in ben 37 startup sono indubbiamente l’intelligenza artificiale e le API.

L’intelligenza artificiale è notoriamente la tecnologia più utilizzata, tuttavia le API fino all’anno scorso non erano così diffuso e questo denota un cambiamento delle dinamiche di mercato.

Il primato dell’intelligenza artificiale non era impossibile da prevedere: il 2022 ha rappresentato un anno molto importante per questo settore, con il lancio – tra gli altri – di ChatGPT, il chatbot di OpenAI ormai divenuto popolare.

A questa tecnologia va riconosciuto un grande pregio: è estremamente duttile, ciò implica che può essere utilizzata in davvero molti aspetti legati al finanziamento della catena di approvvigionamento e non solo.

È quindi possibile pensare che nei prossimi anni le startup operanti nel settore continuino a fare ampio ricorso a questa tecnologia, così da fornire ai propri utenti nuove soluzioni di pagamento in grado di limitare i problemi dovuti all’inflazione.

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