Si sono conclusi i lavori dell’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano che ha analizzato l’andamento del mercato durante l’arco del 2022. Durante un evento di presentazione dal titolo “Il Supply Chain Finance all’epoca dell’inflazione”, tenutosi lo scorso 28 marzo 2023, il Supply Chain Finance si è ufficialmente configurato come uno strumento sempre più strategico per le imprese italiane.
Cresce il mercato del Supply Chain Finance
Infatti, “dopo aver raggiunto i 509 miliardi di euro nel 2021 (con una crescita del 21% sull’anno precedente), il mercato potenziale del credito di filiera prosegue la sua espansione nel 2022, con una crescita stimata tra il 3 e il 15% per attestarsi su un valore compreso tra 525 e i 585 miliardi di euro. Circa un quinto di questo mercato è già servito da soluzioni di Supply Chain Finance (22-25%), che tutte insieme nel 2022 raggiungono il valore di 130 miliardi di euro”. (fonte: Comunicato Stampa)
Il Boom dell’Invoice Trading nel 2022
Tra i settori che hanno registrato il maggior tasso di crescita troviamo l’invoice trading in cui opera anche Workinvoice che ha raggiunto uno dei picchi più alti di sempre anche grazie a un contesto di crescita generalizzata dei costi di acquisto e produzione e dei tassi di interesse che rendono particolarmente vantaggioso per le piccole e medie imprese ottenere liquidità tramite la cessione pro soluto dei crediti commerciali senza generare ulteriore indebitamento.
L’invoice trading ha raggiunto nel 2022 una crescita del 90% (rispetto al 2021) per toccare – poi – il suo picco più alto di sempre, ovvero 400 milioni di Euro.
Mentre il reverse factoring ha superato il picco dell’anno precedente con un +13% grazie a cui ha raggiunto quota 8,1 miliardi di Euro.
Nel 2021 l’invoice trading era stato l’unico comparto a segnare un dato negativo nei volumi di crescita, mentre nel 2022 la classifica si è completamente ribaltata con un aumento del 90% e uno dei valori massimi raggiunti secondo le medie storiche.
Seguendo le parole di Federico Caniato, è certo che “il Supply Chain Finance si sta affermando sempre più come strumento strategico per le imprese, soprattutto per piccole e medie, per la gestione della liquidità, ma anche per il miglioramento delle prestazioni di sostenibilità e la mitigazione del rischio di filiera”.
Nuovi trend: da Sostenibilità a Risk Management
Oltre alle stime di crescita, l’Osservatorio ha anche riportato una serie di trend di questo mercato e, tra questi, compare certamente quello della sostenibilità, dove i clienti e fornitori sono sempre più sottoposti a una valutazione che incorpora anche le prestazioni ESG, nonché quello del risk management, nel senso che il SCF si è dimostrato uno strumento per la gestione dei rischi, fornendo capitale circolante, migliorando il flusso di cassa, riducendo i costi e garantendo la salute finanziaria delle filiere.
Per concludere poi con una valutazione finale sull’”ecosistema del Supply Chain Finance” che “sta evolvendo e le piattaforme sono diventate il principale strumento attraverso cui i diversi provider collaborano e creano valore per le imprese e le filiere”, come conferma Antonella Moretto, direttrice dell’Osservatorio.