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26 Giugno 2023

Mind the gap: the USD30trn global liquidity gap is Payment behaviors likely to deteriorate in 2023 here to stay

Fabbisogno di capitale circolante e liquidità

Fabbisogno di capitale circolante e liquidità disponibile. Dati dal di Allianz dal report “Mind the gap: the USD30trn global liquidity gap is Payment behaviors likely to deteriorate in 2023 here to stay“.

Pubblicato lo scorso marzo, il report di Allianz propone diversi dati e riflessioni circa il fabbisogno di liquidità da parte delle imprese (non solo quelle nostrane) in tutto il mondo e di come queste si muoveranno nell’arco del 2023. Vediamo insieme alcuni dati interessanti esposti nel summary del documento, scaricabile gratuitamente, al link presente in questo articolo.

Costly operations. La necessità di circolante per le aziende è aumentata rispetto ai dati del 2022. I motivi possono essere riconducibili a un minor tasso di crescita per le aziende,  un’inflazione più elevata o i costi di finanziamento più onerosi. Di conseguenza, le aziende spendono gran parte delle loro risorse finanziarie solo per gestire l’attività e meno per gli investimenti, lo sviluppo di prodotti, l’espansione geografica, le acquisizioni, l’ammodernamento o la riduzione del debito stesso.

Pay later, forse. Il Day Sales Outstanding (DSO) e il Days Inventories Outstanding (DIO) hanno ugualmente contribuito all’aumento annuale della necessità di circolante. Il rapido aumento del DSO significa quindi che il numero di giorni necessari a un’azienda per ricevere il pagamento di una fattura è cresciuto e suggerisce che più aziende subiscano ritardi nella ricezione dei pagamenti, il che può chiaramente comportare problemi al flusso di cassa. Complessivamente, il 17% delle aziende in tutto il mondo viene pagato dopo 90 giorni. Questo significa che lo shadow credit è tornato a pieno regime, facendo aumentare i rischi di mancanza di liquidità.

Giusto in tempo per ogni evenienza. Allo stesso modo, le interruzioni dell’approvvigionamento di materiali e risorse del 2021 hanno continuato a incidere sui bilanci aziendali. Il passaggio dalla gestione dell’inventario “just-in-time” a “just-in-case” ha trasformato le carenze in eccesso di offerta. Infatti, oggi, il 34% delle aziende ha scorte superiori al necessario (90 days of turnover), e i settori più esposti sono: mezzi di trasporto (46%), tessile (39%), elettronica (38%) e macchinari (36%).

Le previsioni per il 2023. Prevediamo che il WCR globale (necessità di circolante) rimarrà sostanzialmente stabile, sia DSO che DPO dovrebbero aumentare leggermente, mentre il DIO dovrebbe diminuire all’incirca allo stesso modo dello scorso anno. Infatti, in un contesto di rallentamento dell’attività economica, l’eccesso di offerta nei settori manifatturieri e l’inasprimento delle condizioni finanziarie, faranno molto probabilmente sì che le scorte diminuiscano e i ritardi di pagamento aumentino, come nelle precedenti recessioni economiche.

La liquidità conta. Guardando all’intero universo delle aziende, si stima che la liquidità necessaria ammonti a circa 30 trilioni di dollari, con Stati Uniti ed Europa che rappresentano 5 trilioni di dollari ciascuna e la Cina che rappresenta, con un record, i 12 trilioni di dollari . In questo periodo di incertezza, il più grande sollievo finanziario che possiamo quindi offrire alle piccole e medie imprese è un pagamento più rapido delle loro fatture in sospeso e migliori pratiche di gestione del credito. I trilioni bloccati nei crediti per le piccole e medie imprese, in tutto il mondo, continuano a essere sia un ostacolo alla crescita sia una delle principali fonti di rischio di credito.

Vedi il report completo cliccando sul seguente link.

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