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8 Maggio 2023

Invoice trading, lo strumento utile alle imprese per liberarsi dalla stretta creditizia

  • Diminuiscono sempre più le erogazioni di credito garantite dal Fondo di Garanzia per le PMI (- 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno)
  • Le aziende hanno ridotto la domanda di finanziamenti a lungo termine, ma cercano soluzioni agili e veloci per finanziare il circolante, che non impattino sul debito.
  • Tra i servizi fintech l’invoce trading è quello che cresce di più (+99% yoy)
L'Invoice Trading per liberarsi dalla stretta creditizia

Alla fine del 2022, il 26% delle banche ha segnalato un irrigidimento dei criteri di credito ampiamente in linea con le aspettative delle banche del trimestre precedente. Questo fenomeno è stato il più grande segnalato dopo la crisi di debito sovrano dell’Eurozona nel 2011. Anche i numeri del Fondo di Garanzia per le Pmi confermano questa contrazione: a marzo, il numero di domande di finanziamenti garantiti è diminuito del 46%, mentre l’importo è diminuito del 52%.

L’irrigidimento del credito bancario alle imprese prosegue anche nel 2023: ecco perché

Le banche hanno inasprito i criteri per concedere prestiti alle imprese, aumentato i tassi di interesse e ridotto l’ammontare di erogato concesso. Questo è successo in concomitanza con la fine del Temporary Framework e di tutte le misure di sostegno finanziario alle imprese legate alla pandemia. La ragione è che sono iniziate a emergere situazioni borderline nei bilanci delle aziende che per le banche fanno accendere l’allarme di insolvenza. Queste ultime, essendo tornate alla normalità anche le regole di Basilea 3, non possono permettersi di ingrossare le loro masse di Npe (non performing exposure, i crediti insoluti) e di Utp (Unlikely to pay), crediti incagliatati che hanno alta possibilità di diventare insoluti.

Quindi, il trend – che nel 2022 aveva colpito soprattutto le imprese manifatturiere, le energivore e quelle del settore immobiliare – è destinato a proseguire anche nei primi sei mesi del 2023, estendendosi a tutti i comparti e in misura più marcata per il commercio.

Sono invece aumentati – per ora – i finanziamenti per coprire il circolante, ma secondo Banca d’Italia le maglie si chiuderanno anche su questa categoria di prestiti bancari. Tuttavia, le imprese continueranno ad aver bisogno di liquidità. Per questo vale la pena, oggi più che mai, guardare alle possibili alternative al credito bancario che oggi sono a disposizione delle imprese, e in particolare a quelle alternative che non impattano sulla loro posizione debitoria.

In questo quadro generale non è un caso se sempre più imprese si affidano a servizi di factoring e invoice trading, come emerge dall’ultimo rapporto Assifact e Kpmg sulla “Domanda di factoring e Invoice Trading”.

Le imprese hanno bisogno di liquidità a breve termine anche se non sono in crisi

Ma perché sono aumentati i finanziamenti a breve termine necessari per finanziare il circolante, mentre si sono ridotti quelli a lungo termine con finalità di investimento?

  • Da un lato, le imprese chiedono meno finanziamenti a lungo termine perché, in periodo di grande incertezza e di tassi di interesse elevati, tipicamente anche le imprese più virtuose scelgono di agire in maniera prudenziale e rallentano sul fronte degli investimenti, a cui sono finalizzati i prestiti sopra i 5 anni.
  • Dall’altro, ne chiedono di più a breve termine per far fronte a problemi di liquidità dovuti alla pandemia e alle crisi che si sono susseguite dal 2020. O perché, al contrario si sono trovate a dover far fronte a un boom di domanda dopo i lunghi mesi di frenata della produzione.

Invoice Trading: i Vantaggi

Le imprese hanno a disposizione diverse soluzioni digitali – complementari al credito bancario, ma ancora più efficaci in termini di flessibilità e velocità – per finanziare il capitale circolante. In particolare, l’anticipo fatture online, il factoring e l’invoice trading.

Tra questi, l’invoice trading offre dei vantaggi interessanti.

Un’alternativa al credito bancario per finanziare il circolante

L’invoice trdaing è un servizio abilitato da una piattaforma fintech, come Workinvoice, che crea e gestisce il marketplace dove le fatture vengono scambiate. La piattaforma funge da ponte tra l’impresa cedente, che ha necessità di vendere crediti solitamente vantati verso aziende medio-grandi dotate di buon merito di credito, e il cessionario, che può essere un’impresa non finanziaria, un veicolo di cartolarizzazione, un “Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio” ovvero di fatto un fondo di investimento alternativo. Il cessionario che acquista questi crediti, si assume il rischio al posto dell’impresa.

In questo ecosistema il cedente ottiene liquidità, di prassi in 24-72 ore dal perfezionamento della cessione e molto in anticipo rispetto alla data di scadenza della fattura, monetizzando immediatamente fino al 95% del valore nominale. Il cessionario invece realizza un ritorno da un investimento finanziario nell’economia reale del nostro Paese, de-correlato dall’andamento dei mercati finanziari tradizionali.

L’invoice trading permette alle aziende cedenti di migliorare i flussi di cassa e regolarizzare il pagamento di dipendenti e fornitori e, in alcuni casi, di migliorare la posizione finanziaria netta e facilitare il rispetto di eventuali “covenant” bancari.

In un contesto industriale come il nostro, dominato dalle PMI, l’invoice trading è con tutta probabilità lo strumento più efficace e che meglio si avvicina alle esigenze del tessuto imprenditoriale, specialmente in questa fase storica. Non stupisce allora che negli ultimi anni questa pratica sia cresciuta esponenzialmente.

Ovviamente esistono altri strumenti che si pongono lo stesso obiettivo dell’invoice trading, come ad esempio il reverse factoring; tuttavia questo strumento è solitamente adatto e costruito intorno alle esigenze delle imprese medio-grandi e non di quelle piccole. Il servizio offerto da Workinvoice, invece, presenta una serie di caratteristiche che sono adatte alle aziende anche di dimensioni medio-piccole o micro.

Un supporto alla crescita delle aziende

L’invoice trading è sicuramente di supporto a:

  1. aziende il cui fatturato è in calo per fattori esogeni al business e che quindi hanno difficoltà a ottenere prestiti bancari
  2. imprese in accelerazione che hanno bisogno di ripartire con slancio, per esempio dopo un periodo di crisi, e che non trovano nel sistema creditizio tradizionale una risposta tempestiva.

Nel primo caso l’invoice trading consente di monetizzare un attivo fungibile, dotando l’azienda di liquidità addizionale senza appesantire la posizione debitoria, il che si traduce in un bilancio più solido e quindi in un maggiore gradimento da parte delle banche. Nel secondo, l’invoice trading consente di trovare liquidità immediata per accompagnare la crescita di ordini e fatturato in maniera flessibile, rapida e conveniente.

Per sapere di più su questo e altri servizi offerti da Workinvoice, contatta un nostro consulente.

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