La contrazione del credito bancario
Se da una parte si amplia la fascia di PMI che subisce limitazioni nella disponibilità di credito tradizionale, dall’altra aumenta il numero di quelle che sperimentano piattaforme come Workinvoice per gestire i crediti commerciali e migliorare il circolante. Ne abbiamo parlato qui: alla fine del 2017, dopo che i crediti concessi dalle banche alle imprese erano scesi del 21%, passando dai 914 miliardi di euro del 2011 a 726 miliardi, il sistema bancario aveva prospettato una ripartenza graduale creando aspettative positive. Aspettative deluse dai nuovi dati pubblicati ad aprile 2019 dalla Banca d’Italia, che hanno mostrato una nuova contrazione a 668 miliardi di euro.
In questa situazione, a essere penalizzate sono soprattutto le piccole e micro imprese: lo dimostra per esempio l’ultimo studio di Confartigianato, che indica che i prestiti alle PMI sono scesi dello 0,8% anche se i prestiti totali alle imprese – di qualsiasi dimensione – sono saliti dell’1,7%. La ragione? Secondo un’analisi di Bankitalia, le banche sono costrette ad attribuire alle microimprese una rischiosità aggiuntiva, anche a parità di condizioni di bilancio.
Il FinTech: una risposta possibile
Questo spiega come mai sono sempre di più le piccole imprese che per non restare impantanate provano a rivolgersi al FinTech. Queste piattaforme, infatti, oltre al credito sono in grado di offrire molte altre facilitazioni, tra cui la velocità – per rispondere alla necessità di ogni business di avere tempi di risposta brevissimi; la trasparenza, un requisito ormai imprescindibile e fondamentale; la flessibilità, perché consentono di attivare una soluzione parallela ai metodi tradizionali bancari senza dovere pagare dei costi fissi significativi.
I vantaggi dell’invoice trading
I vantaggi quindi sono molti, ma forse non tutti sono immediatamente visibili. Per questo motivo proviamo a spiegarli meglio qui, concentrandoci su un settore specifico: quello dell’anticipo fatture – o invoice trading – in cui Workinvoice è uno dei leader in Italia.
- Rapidità. Questo è sicuramente il primo vantaggio: la liquidità arriva sul conto dell’impresa nel giro di 48 ore dalla richiesta, mentre i tempi necessari alle banche e al factoring tradizionale sono molto più lunghi: ad esempio dal primo contatto al pagamento dell’acconto trascorrono 6 giorni nel caso di Workinvoice e oltre 60 se ci si rivolge a una banca.
- Flessibilità. È un ulteriore vantaggio dell’invoice trading, perché è possibile cedere anche una singola fattura, senza i vincoli tipici del castelletto bancario (ad esempio l’imposizione di un tetto massimo) e del factoring (che richiede la cessione di un flusso di fatture almeno annuale). Questi vincoli comportano immobilizzazioni del capitale più o meno lunghe.
- Semplicità. L’invoice trading consente uno snellimento della burocrazia e della trafila di carte e documenti che solitamente sono necessari in banca. Tra i servizi solitamente c’è la disponibilità di un consulente, le piattaforme sono molto user friendly e danno la possibilità di gestire tutto autonomamente dal proprio pc senza dover andare in filiale.
- Meno rischi. Il terzo vantaggio è unagestione del rischio ottimale, che si ottiene attraverso diversi strumenti. Innanzitutto, chi vende la fattura non corre più il rischio di insolvenza. Inoltre, per accedere all’invoice trading non sono richieste garanzie personali o finanziarie. E infine non viene trasmessa alcuna segnalazione in Centrale Rischi (in quanto l’anticipo fatture non è inquadrato come operazione di finanziamento): questo permette all’azienda un utilizzo alternativo del credito bancario ancora disponibile. Al contrario, con l’anticipo bancario il rischio di insolvenza del debitore rimane in capo all’impresa e, nel caso del factoring, è prevista la segnalazione in Centrale Rischi.
- Trasparenza dei costi. L’invoice trading, ancora, è trasparente, soprattutto per ciò che riguarda i costi. Oltre a una fee di iscrizione di 30 euro al mese, nel caso di Workinvoice, sono previste commissioni che variano a seconda della scadenza della fattura (da 0,25%per i crediti fino a 30 giorni, fino all’1,2% per le fatture con scadenza a 150 giorni). Tutto è esplicitato e non esistono costi nascosti, come invece spesso avviene in banca (dove le commissioni sono variabili tra il 3,8% e il 13%).
- Qualità. Ultimo vantaggio, ma fondamentale, l’anticipo fatture nel marketplace valorizza la qualità del portafoglio clienti, poiché la valutazione fatta da Workinvoice si basa per la maggior parte sul merito di credito del debitore e solo in parte minore sulla situazione finanziaria dell’azienda richiedente, che è invece il parametro principale usato dalle banche.
Insomma, non c’è davvero nessuna ragione per non provare. Mentre ce ne sono molte per chiederci una consulenza!