“Sono tempi difficili per le imprese: il credit crunch inizia a materializzarsi in tutta Europa e i default sono tornati a salire per la prima volta dal 2013. Un report di Allianz che considera l’intero universo delle imprese europee calcola un buco di 5 trilioni di euro nel fabbisogno di liquidità a livello aziendale, in particolare B2B.
In concomitanza, aumentano i ritardi nei pagamenti delle imprese italiane, che già storicamente registrano alcuni dei tempi più lunghi di tutto il continente. E questi ritardi causano a catena ulteriori difficoltà di gestione delle finanze aziendali, andando a creare un circolo vizioso. Secondo una recente indagine dell’Area Studi e Ricerche di Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) ben il 94,3% delle imprese che non vengono pagate nei tempi dovuti dichiara di subire conseguenze dai ritardi. C’è chi, per sopperire a questi ritardi, ricorre al credito bancario (quasi il 22%), chi riduce la propria crescita (il 17%), chi rallenta gli investimenti (il 16%) e chi soffre una contrazione generalizzata della sua produttività (il 13,4%).
Eppure c’è un ambiente in cui, anche nel nostro Paese, le imprese sono più puntuali: è il mondo del fintech e in particolare quello dell’anticipo fatture digitale.”
Continua a leggere su Econopoly.