Di seguito vedremo un estratto del Comunicato Stampa “Buone notizie: il governo introduce la garanzia sull’assicurazione dei crediti”. Buona Lettura!
Due punti su cui è necessario intervenire
Due punti su cui è ancora necessario battersi sono:
- L’introduzione di norme che proibiscano alle grandi imprese capofiliera di vietare la cessione delle fatture;
- La richiesta alle grandi aziende di rispettare i tempi di pagamento verso le PMI.
Per rendere il mercato più fluido e consentire alle imprese di ripartire monetizzando la liquidità che hanno in pancia, senza aggravare le posizioni debitorie.
La simulazione di Workinvoice sul bilancio di una PMI
A cura di Matteo Tarroni, Founder e CEO di Workinvoice
Sulla scorta di quanto avviene in Francia e Germania, il Decreto Rilancio introduce per la prima volta nel nostro Paese uno strumento di riassicurazione di Stato sui crediti commerciali. Un’iniziativa coraggiosa e finalmente di rottura: non c’era stato nulla finora nella sequela di Decreti anti Covid-19 che prendesse in considerazione qualcosa di diverso dal credito bancario per fornire liquidità alle imprese, di fatto aggravandone la posizione debitoria.
Si tratta di una misura di importanza fondamentale in un contesto in cui, secondo un sondaggio realizzato da Workinvoice e Cribis ad aprile, oltre il 70% delle imprese dichiara che esaurirà la propria liquidità entro 90 giorni.
Altrettanto importante, però, sarà chiarire con quali procedure e a quali costi le assicurazioni potranno accedere a questo strumento, oltre che valutare i dati sugli insoluti delle aziende. Infine, ma non meno rilevante, sarà procedere con un’azione sulle filiere: fare in modo che la cessione dei crediti commerciali non venga vietata dai capofiliera (come spesso accade) e convincere le grandi imprese a pagare le piccole in maniera puntuale.
Perché serve la garanzia per le assicurazioni sul credito
Facciamo un piccolo passo indietro. Estendere le garanzie dello Stato alle assicurazioni sul credito, in un Paese in cui già in tempi normali le fatture B2B tardano a essere pagate, è un acceleratore importante per i tempi di incasso. E quello dei tempi è un tema che riguarda e penalizza soprattutto le piccole e medie imprese, con pagamenti che arrivano ben oltre i 120 giorni, rispetto ai 50 giorni della media europea e ai 10-20 giorni della Germania.
In questo contesto, le coperture assicurative hanno il potenziale per incentivare la cessione dei crediti commerciali e liberare risorse fino a 300 miliardi. A tanto ammonta, secondo l’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano, la quota di fatture non ancora pagate che le imprese italiane hanno in pancia.
Tuttavia, in questo momento in cui aumenta il rischio di insolvenza, a causa dell’azzeramento dei fatturati dovuto al blocco delle attività, è chiaro che le compagnie di assicurazione debbano essere incentivate a fornire una copertura: incentivo che arriva appunto dalla garanzia pubblica.
I vantaggi evidenti degli interventi a sostegno del credito commerciale sono almeno due:
- Si tratta di una misura mirata che consente di allocare le risorse non “a pioggia”, ma esattamente nel sistema produttivo, laddove possono creare valore.
- Questo meccanismo può innescare un circolo virtuoso: se un’azienda incassa la fattura in tempi brevi, pagherà prima i fornitori, generando un effetto benefico sulla filiera.
Eliminare i divieti di cessione nei contratti
Per supportare il credito commerciale, servirebbe un’ulteriore azione dello Stato, piccola ma fondamentale. I mercati che consentono alle aziende di monetizzare le proprie fatture non possono operare efficacemente quando le grandi aziende vietano alle piccole la cessione dei crediti, con clausole ad hoc nei contratti.
Va da sé che la presenza di questi divieti:
- Rende difficoltoso l’accesso ai finanziamenti;
- Impedisce l’utilizzo di forme innovative di finanza.
A livello di sistema, questo determina un collo di bottiglia nell’allocazione delle risorse e un incremento del costo di finanziamento per le aziende, in particolare per le PMI.
Eliminare queste clausole, anche andando in deroga fino a fine 2021, aumenterebbe la possibilità per le PMI di cedere le fatture agli intermediari bancari, a quelli del factoring e a quelli dell’invoice trading.
In Regno Unito, una legge simile emanata nel 2015 ha dimostrato che il costo è pari a zero per il contribuente, mentre le aziende hanno risparmiato circa un miliardo di sterline in interessi e commissioni. Questo ha permesso loro di accedere a alternative di finanziamento più competitive.
Uno strumento più sano per il bilancio nelle crisi di liquidità
Per l’impresa, il vantaggio è che vendendo i propri crediti commerciali la sua situazione debitoria non muta, mentre migliora la sua posizione finanziaria netta.
Workinvoice ha valutato, attraverso alcune simulazioni sul bilancio di un’ipotetica PMI con fatturato di 10 milioni e margine lordo 5%, che una cessione totale e garantita dei crediti commerciali rappresenti una forma più flessibile e adatta alla gestione della ripresa economica.
Al contrario, un prestito tradizionale a medio termine può:
- Creare liquidità eccessiva, che resta improduttiva;
- Esaurirsi rapidamente con il crollo del fatturato.
Come dimostrato dai grafici di simulazione, finanziandosi attraverso linee garantite, l’azienda ottiene due benefici principali:
- La liquidità è più equilibrata e flessibile;
- Resta aperta la possibilità di ricorrere al debito per nuovi investimenti, verificata la ripresa economica.
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