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22 Maggio 2023

Studio pagamenti Cribis 2023: l’Italia è al 19° posto in Europa

Supply Chain Finance: strumento anti-inflazione

Come hanno reagito le aziende all’aumento dell’inflazione e all’instabilità internazionale determinata dalle tensioni geopolitiche?

È questa la domanda a cui lo Studio Pagamenti 2023 di Cribis ha cercato di rispondere e che ha sottolineato alcuni dati interessanti rispetto a come l’inflazione e l’incertezza abbiano influito sulle abitudini di pagamento in Italia e nel mondo.

Quali sono le abitudini di pagamento in Italia?

Secondo lo Studio Pagamenti, vediamo che il 40,8% delle realtà italiane analizzate registra pagamenti puntuali (a fine 2022 erano il 40,9% in crescita dal 38,5% del Q4 2021), con un leggero aumento dei ritardi gravi (oltre 30 giorni) che raggiungono il 9,5% del totale.

Abitudini di pagamento in Italia

Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto sono le regioni con la maggiore quota di pagamenti regolari (oltre 48%), mentre Sicilia e Calabria occupano le ultime posizioni del ranking regionale.

I settori commerciali che hanno registrato le migliori e peggiori performance

Il settore dei Trasporti si conferma in testa alla classifica nel ritardo dei pagamenti, con un peggioramento dei ritardi del +8,2% rispetto a fine 2022 e +54,8% rispetto al 2021.

A segnare, invece, performance positive sono i settori della Grande Distribuzione e Distribuzione Organizzata ed Energy&Telco, che registrano un miglioramento rispettivamente del 22,8% e 22,6% nei ritardi gravi oltre i 30 giorni.

Pagamenti in Italia oltre 30 Giorni

Contro tempi di pagamento dilatati come quelli evidenziati dallo Studio Pagamenti l’invoice trading si conferma ancora una soluzione affidabile e veloce per ottenere liquidità.

In tempi incerti come quelli attuali, dove inflazione e rialzo dei tassi permangono, il credito commerciale diventa ancora più evidentemente un asset cedibile a fronte di cassa, rappresentando quindi una soluzione ideale per molte PMI.

L’invoice trading, come quello proposto da Workinvoice, permette infatti di canalizzare verso le PMI i capitali di investitori istituzionali che acquistano i crediti commerciali delle aziende in modo semplice e veloce, dando modo alle imprese di ottenere liquidità e quindi sopperire al problema del ritardo degli incassi.

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